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Baile Átha Cliath

Ovvero il nome irlandese della citta di Dublino, città che ha amorevolmente ospitato la mia persona e altri undici amici nel weekend appena passato per festeggiare l’addio al celibato del tenero Giacomo.
Il weekend in questione è stato a dir poco favoloso, sia perchè ho visto Dublino per la prima volta, sia perchè era parecchio tempo che non facevo un viaggio con i miei amici. Ora che la mente è più lucida e il corpo meno stanco, ne approfitto per scrivere questo piccolo reportage.

Il viaggio
Erano anni luce che non prendevo l’aereo, ed è stato emozionante! Fortunatamente tutto è filato liscio, la parte più difficile è stata l’attraversamento della tangenziale di Milano all’andata (il volo era Malpensa/Dublino con la compagnia AerLingus), ma siamo partiti da Bologna per tempo, e quindi abbiamo potuto svolgere le varie pratiche d’imbarco senza ansia, complice uno slittamento della partenza di 20min causa ritardo del volo.
Volo che è stato una passeggiata, zero scossoni, e un arrivo praticamente impercettibile.
Il tutto si è replicato con ordine inverso al ritorno, e la nostra lungimiranza circa i tempi ci ha permesso di godere dell’ultima Guinness prima del volo di rientro.

L’ostello
Piuttosto economico, eravamo sistemati in uno stanzone da dieci letti, più una camera da due letti, bagno con doccia in camera per entrambi gli alloggi. In questo caso economico è sinonimo di poco pulito e curato, ma alla fine chissenefrega, tanto ci siamo stati giusto per dormire…

La città
Il primo impatto è stato non entusiasmante, ma d’altra parte ci siamo fatti il primo giro grosso modo dall’una alle quattro di notte di venerdì, quindi la fauna locale era già piuttosto provata dalle bevute, quindi barcollamenti più o meno accentuati si alternavano a bisogni impellenti risolti sul momento.
Ma il sabato mattina, in una breve passeggiata pre-colazione, Dublino mi si è aperta in tutto il suo splendore, ripulita a dovere dai bagordi della sera prima.
Un sole tiepido ha cominciato ad attenuare gli effetti di un vento freddo e sempre presente, illuminando vetrate di nuovi edifici e decorazioni di palazzi più antichi realizzati in quello stile architettonico tipico della città.
Nel poco tempo a disposizione non siamo stati in grado di poter visitare in modo approfondito la città, ma di sicuro non siamo stati con le mani in mano… Giusto per citare qualche luogo, la cattedrale di San Patrizio, la Christ Church Catedral, Temple Bar, Grafton Street, il Croke Park
Le aree di verde che ho potuto vedere mi hanno confermato che l’Irlanda non avrebbe potuto scegliere un altro colore che la rappresentasse, è di una brillantezza unica; e altrettanto colorati sono i pub e gli edifici del centro, impossibile che passino inosservati…
Avrei voluto approfondire di più i luoghi fotografati, ma il tempo era poco, e siamo comunque stati bravi a non chiuderci nei pub da mattina a sera :)

La Guinness
Sono sempre più convinto che cibi e bevande siano più buoni se degustati nei luoghi d’origine, e infatti ho avuto l’ennesima conferma. Se qui in Italia dopo una pinta di Guinness si ha la sensazione di aver pranzato, oltre che bevuto, beh, bevuta in un qualsiasi pub a Dublino succede che ci si ritrova a guardare il fondo della terza pinta pensando “Dio bono come va giù bene!”
Meno amara (mai stato un problema…), stessa consistenza, ma va giù meglio, ovviamente a discapito della propria sobrietà :)
Nel caso in cui ci siano mamme o compagne dei miei amici in ascolto, voglio assicurare che, nonostante si sia bevuto parecchio, nessuno è stato male, e ci siamo solo divertiti moltissimo.
In occasione dell’anniversario dei 250(!!!) anni di vita erano visibili anche dei bellissimi cartelloni pubblicitari, che mi sono scordato di fotografare, mannaggia a me…

Il rugby
Emozione fortissima, sono stato a visitare il Croke Park!
Una tranquilla domenica mattina, purtroppo niente rugby, solo le (probabili) prove della parata di San Patrizio, ma assicuro che stare seduti su quegli spalti è veramente bello.
Se non abbiamo potuto apprezzare il rugby dal vivo allo stadio, di sicuro non ne siamo rimasti a digiuno, visto che abbiamo passato buona parte del sabato pomeriggio in un pub che aveva una bazza, della quale abbiamo più che abbondantemente approfittato.
Vedere la partita della propria nazionale di rugby da un pub irlandese è qualcosa di veramente affascinante, soprattutto se la squadra disputa una partita veramente bella contro i campioni europei uscenti (il Galles): gli irlandesi tenevano per noi, seguivano le azioni, commentavano, e una tizia del tavolo accanto ci ha fatto gli auguri all’inizio, e le congratulazioni alla fine (nonostante l’Italia abbia perso 15 a 20 contro i gallesi, ma con un primo tempo chiuso in vantaggio, e una meta non concessa, ma nessuno ha ricriminato, siamo fatti così, non come il calcio…)
Qui questo sport viene vissuto per quello che è, e cioè una festa, nessuno si ammazza o fa casino, e non è per niente difficile vedere personaggi per portanto simboli di entrambe le squadre; purtroppo non abbiamo guardato tutta la partita tra Scozia e Irlanda, era giunto il momento di mettere fuori il naso dal pub e prendere un pò di aria in faccia :)

Concludendo, una esperienza veramente positiva, che abbiamo sfruttato e spremuto fino all’osso a dispetto del poco tempo: assolutamente da approfondire.

Alla prox

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