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[Books] Al crepuscolo

Penso che la pubblicazione di una raccolta di racconti sia sempre, per uno scrittore, una grossa scommessa. Il rischio di una non linearità circa i soggetti e la qualità dei racconti è grosso, e nemmeno questa opera del RE si discosta da questa casistica. Non tutti i racconti mi sono piaciuti, ma quelli che invece ho gradito mi hanno fatto ben presto dimenticare i precedenti.

Il crepuscolo in questione rappresenta molto bene l’apparizione delle nostre paure, quel momento della giornata nel quale le ombre si addensano, le tinte si scuriscono e le cose perdono le solite forme e dimensioni, per acquistarne altre elaborate dalla nostra fantasia.

Ecco le trame dei racconti, tredici, in breve.

Willa – Un gruppo di viaggiatori è in attesa di un treno che li riporti a destinazione, in sostituzione a quello sul quale viaggiavano, che si è guastato. David raggiunge a piedi la sua ragazza, che si trova nella sala da ballo di un paese vicino, e assieme si rendono conto di ciò che hanno sempre saputo circa la loro reale situazione.
Commento: una storia di fantasmi non deve essere necessariamente paurosa. E King lo sa.

Torno a prenderti – Emily, sconvolta dalla morte della figlia, corre letteralmente via dal marito e dal matrimonio, decidendo di ritrovare se stessa ed elaborare il lutto tramite la corsa. Si reca quindi a Vermillion Key, una baia della Florida, con una lunghissima spiaggia bagnata dall’oceano, sulla quale ricrearsi e ritrovarsi. Tutto procede bene finchè, cedendo alla curiosità, mette il naso nel vialetto sbagliato, e si ritrova legata ad una sedia in compagnia di uno psicopatico.
Commento: adrenalina pura, si percepisce ogni falcata e ogni sforzo fatto per sfuggire allo psicopatico.

Il sogno di Harvey – I sogni, una volta raccontati, non si avverano più. Oppure no?
Commento: non mi è piaciuto molto, mi è sembrato piuttosto prevedibile.

Area di sosta – Uno scrittore, che sente dentro di se una doppia identità, si ritrova suo malgrado ad assistere ad una scena di violenza all’interno di una toilette pubblica in una area di sosta. E l’identita più aggressiva emerge risolvendo la situazione.
Commento: l’idea mi è piaciuta, ma avrebbe richiesto un approfondimento.

Cyclette – Un illustratore, con problemi di sovrappeso, decide di seguire il consiglio del proprio medico, e comincia quindi a fare un pò di movimento con una cyclette. Ma, come si sa, la cyclette è molto noiosa, e per passare meglio il tempo in sella il protagonista decora il muro di fronte alla bicicletta con un disegno raffigurante una strada in un bosco. L’idea è buona, almeno finchè il disegno non comincia a prendere vita.
Commento: abbastanza intrigante.

Le cose che hanno lasciato indietro – Ad un sopravvissuto alla tragedia dell’11 settembre alle Twin Towers, sopravvissuto perchè fuori ufficio, cominciano ad apparire alcuni oggetti posseduti dai colleghi deceduti, e liberarsene non é per niente semplice.
Commento: molto bello, sempice ed immediato.

Pomeriggio del diploma – Le vite delle persone scorrono seguendo il proprio corso, intrecciandosi e mutando man mano che il tempo passa. Ma ad un certo punto, un suono fortissimo in lontananza, una enorme nuvola a forma di fungo, e un vento caldo scompiglia tutto.
Commento: penso che questo sia il racconto di King più strano che abbia mai letto. Niente è spiegato, niente ha un seguito. Ma c’è tutto, dentro. Poesia.

N. – Una catena di morti per suicidio sono legate a doppio filo da una malattia, la disfunzione ossessivo compulsiva, e da un luogo, una piccola radura appartata. Ma la linea di demarcazione tra le due è veramente esigua, e non è facile comprendere dove comincia l’una e termina l’altra. E chi prova a capire, non fa altro che allungare la catena…
Commento: molto bello, direi uno dei migliori.

Il gatto del diavolo – Un killer professionista si rende conto, a carissimo prezzo, che non è così semplice uccidere un gatto.
Commento: semplice ma bello. Direi che ci hanno tratto un film, o un episodio.

Il “New York Times” in offerta speciale – Una donna riceve una telefonata inquiteante, che inizialmente la infastidisce molto, ma che subito dopo la atterrisce: all’altro capo del telefono c’è suo marito, morto qualche giorno prima in un incidente aereo. E le informazioni che le da sono davvero preziose.
Commento: altra storia di fantasmi, piaciuta meno della prima, ma interessante.

Muto – Dare un passaggio ad un autostoppista non è proprio consigliabile, e il fatto che questo sia sordo e muto non fa certo differenza. Ma l’errore più grave sarebbe quello di approfittare dell’handicap per sfogarsi sui propri problemi: l’ospite, infatti, potrebbe essere molto più attento del previsto.
Commento: anche se un pò prevedibile, mi è piaciuto

Ayana – Una bambina di colore effettua una guarigione miracolosa su di un anziano malato di cancro; il figlio di questo sembra aver acquisito una parte del potere della bambina, e deve guarire delle persone.
Commento: mi rendo conto di averlo riassunto non bene. Ma è veramente poetico.

Alle strette – Una latrina mobile, rovesciata, in un torrido cantiere deserto, è un posto orribile per morire. Ma l’istinto di sopravvivenza ha la meglio sul disgusto, e anche una piccola fessura si tramuta in una scappatoia.
Commento: bellissimo, un ottimo modo per chiudere il libro. Claustrofobico e nauseante.

Il libro è molto consigliato, soprattutto se si ha una passione smodata per King, oppure se anche solo una parte dei racconti ha stimolato la curiosità.

Voto finale: 7,5/10

Alla prox

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