Ieri notte ho terminato di leggere la quarta opera di Faletti, il romanzo “Io sono Dio”. In realtà dovrei che sono stato forzato a portare a termine la lettura del libro da quel senso di necessità di sapere come va a finire, chiaro indice di gradimento dell’opera.
Faletti, con questo romanzo, è tornato al thriller puro, senza quelle contaminazioni fantastiche che mi hanno impedito di apprezzare al 100% il romanzo precedente (pe ril mio ordine di lettura), e cioè “Niente di vero tranne gli occhi”.
Seppure senza raggiungerlo, questo “Io sono Dio” si avvicina a quel capolavoro che prende il nome di “Io uccido”: una trama assolutamente avvincente, dei personaggi perfetti e perfettamente ritagliati per il loro ruolo nella storia.
Un serial killer atipico semina il terrore nella città di New York. Non guarda morbosamente negli occhi chi uccide, e il suo piano non è il prodotto di una mente contorta. Alla base delle sue azioni c’è un dolore terribile che viene da lontano, una vendetta che si consuma mietendo decine e decine di vittime innocenti. Indagano su di lui una giovane detective e un fotoreporter in declino, entrambi con un passato ed un presente pesanti da portarsi sulle spalle. Si troveranno così a dover identificare il nome dell’assassino, che porta avanti il suo piano con una convinzione fortissima, quella che lo porta ad affermare “Io sono Dio”.
Consigliato.
Voto finale: 7,5/10
Alla prox
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