Mi sveglio di soprassalto, apparentemente senza un motivo evidente, come ogni tanto accade. Rimango un attimo in attesa di capire se è successo qualcosa, un rumore, un odore, ma niente, mi sono svegliato e basta. Cerco allora di capire che ore sono, giusto per sapere quantificare il tempo residuo per il riposo; mi giro verso la sveglia, ma non la trovo, non vedo le solite cifre luminose. Ruoto su me stesso, pensando di trovarmi girato dalla parte sbagliata, ma niente, non vedo la sveglia.
Un brivido.
Mi siedo sul letto, comincio a sentirmi più lucido, voglio capire perchè non c’è più la sveglia. Ma il buio è pesto, gli occhi non ancora adattati, mi dico, non vedo nulla. Cerco l’interruttore della luce che ho sul comodino, poi ci penso, magari lei si sveglia e mi infama, ma cazzo, devo capire.
Lo trovo. Commuto l’interruttore. Buio. Off. On. Off. On. Buio.
Altro brivido.
Passo all’interruttore del lampadario. On. Buio. Off. On. Off. On. Buio.
No, c’è qualcosa che non va.
E il sospetto, subdolo, si insinua. Una cosa sciocca, impossibile, ma si insinua. Sono cieco. I brividi si trasformano in un sudore freddo, non sono ancora sveglio del tutto, e mi lascio travolgere dai pensieri. Mi alzo in in piedi, sul pavimento freddo, alla ricerca di una luce, per fugare lo stato d’ansia che comincia a montarmi dentro, mi muovo a tentoni.
Il bagno. Interruttori. Buio.
La camera della bimba, ci sono un sacco di lampadine, anche la luce notturna attaccata alla presa. Tutto buio. Percepisco il suo russare leggero. Ma, cazzo, qualcosa non va di certo. Il corridoio. Mi affaccio a dove ci dovrebbe essere la sala. Nessuna luce. Microonde, standby della TV, stereo, niente. Sono quasi in panico, sudo freddo, ho paura. Muovo un passo nella sala, e accade il miracolo. Un rossore, in alto. Per un momento non capisco cosa può essere, poi mi rendo conto: il sensore infrarossi dell’impianto di allarme. Un poco di sollievo, ma ancora i dubbi sul perchè il resto della casa è al buio. Poi, finalmente, mi sveglio del tutto, ragiono, e mi do del coglione. Qualche passo indietro nel corridoio, ancora a tastoni, cerco il quadro elettrico dietro alla porta. Lo conosco a memoria, quindi so dove mettere la mano, sollevando l’interruttore generale, che chissà per quale motivo si era spento.
Torno a letto, sollevato, e chissenefrega di che ore sono.