In treno, ancora, circa a un’ora dalla destinazione finale, tutto bene, ritardo risibile, poca gente, zero casino.
I Pearl Jam in play dall’inizio, facendo zapping tra i vari album. Il tentativo di riposarmi non è andato a buon fine, ma non mi preoccupo e mi godo il viaggio.
Wired è durato qualche pagina, molto interessante, i notebook è già in standby, io guardo fuori dal finestrino e penso.
Non sono abituato ad essere portato in giro, di solito sono io quello che guida, e i miei amici sanno quanto rompo le balle per questa cosa. Però devo ammettere che così non è male, non mi devo concentrare sulla strada e posso lasciar correre i pensieri.
Il Viaggio (la v uppercase non è casuale) mi ha sempre affascinato, l’ho sempre considerato parte integrante delle ferie, per dire, come quello che nel 2000 mi ha portato a Capo Nord. È una veloce incursione attraverso posti sconosciuti, durante la quale l’unica cosa che puoi fare è carpire i brevi dettagli che ti passano davanti agli occhi, scartando la fuffa e tenendo il bello per approfondimenti successivi, oppure no.
Il viaggio è fatto di bar e autogrill, bagni e caffè, luoghi e persone, pensieri.
E come ogni viaggio che si rispetti, anche il mio sta volgendo al termine, ed è ora che sistemi le mie cose, tra poco ci siamo.
Ciao e alla prox