Capita che una domenica di metà aprile ti arriva una email da una amica, ma sei in macchina e quasi quasi non la leggi subito, che stai guidando. Però poi la leggi, e d’impulso ti scappa di correre a casa per riguardarla da PC, che la roba che c’è scritta è favolosa. L’amica ha la fortuna di conoscere una persona che spesso ha delle belle idee, e che gliene parla, proprio come è accaduto questa volta. E ti ritrovi all’improvviso in una stanza con coinquilini in parte sconosciuti, scopri quale è il tuo ruolo, razzoli sul tuo Flickr e trovi del materiale interessante da proporre. 20 fotografie di Milano fatte da non milanesi, 20 milanesi che stanno al gioco e accettano di scrivere un racconto basato sulla foto che verrà a loro assegnata, l’ansia dei ritardatari, la curiosità degli accoppiamenti, il “oooohhhh” di stupore quando guardi l’ebook che è stato prodotto in maniera egregia da quest’uomo. La soddisfazione di far parte di questo gruppo, di fare questa cosa per il puro piacere di farla, è veramente una sensazione molto bella; e la mia foto mi ha reso doppiamente felice: uno, è stata interpretata dalla mia scriba proprio nel modo in cui io l’ho scattata, e due, era una foto che, assieme ad altre cose, era parecchio tempo che stava nascosta, e ci tenevo molto a tirarla fuori. Grazie a tutti i partecipanti, abbiamo fatto una cosa molto bella, assieme.
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3 risposte a “My Own Private Milano”
[Non mi metta in imbarazzo, santiddio. E grazie, eh]
Non faccia il timido, su, e si prenda la sua parte del merito. e non ho nemmeno sviluppato bene la cosa del gratis etc etc, che l’avrei fatta arrossire, altrimenti.