Install di Ubuntu 10.10, ridotti i tempi morti


Dopo circa due anni dalla prima volta, ieri sera ho fatto una installazione ex-novo di Ubuntu, la 10.10, nel mio notebook causa sostituzione del disco rigido. La durata dell’operazione è stata piuttosto breve, poco più di mezz’ora dalla prima vite rimossa al reboot del nuovo sistema, e di una semplicità estrema, alla portata di tutti. La cosa che mi ha più colpito, a livello di user experience, è stata la gestione dei tempi morti, che generalmente si trascorrono guardando la progress bar colorarsi lentamente. Non so in che modo si comportino gli altri sistemi operativi, ma Ubuntu fa così: una volta selezionato il disco e il tipo di partizionamento viene avviata la formattazione, e nel frattempo vengono poste le solite domande all’utente, tipo username/password, timezone, etc. I due task sovrapposti in questo modo danno l’idea di una installazione più rapida, evitando di dover attendere la fine di un processo prima di cominciarne un altro. Mi sembra una soluzione intelligente.

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