E’ come svegliarsi in campeggio a settembre


Stamattina piove. Mi sono svegliato con il rumore delle gocce nelle orecchie, l’odore di terra bagnata nel naso e quel fresco sulla pelle che verso le 6 ti fa cercare, ancora mezzo addormentato, il lenzuolo che si trova stropicciato ai piedi del letto. Ho subito associato queste sensazioni ad un bel viaggio settembrino in tenda di n-mila anni fa. Anche la successiva doccia, il godimento di quel primo getto bollente che scalda la pelle infreddolita, e la corsa all’accappatoio alla fine, per disperdere il meno possibile il calore residuo. Ora mi piacerebbe proseguire come quella volta, con una colazione sul tavolo in giardino e poi una visita alle bellezze croate; ma chiaramente non è possibile, allora cerco qualcosa di simile a quell’accappatoio, che non lasci disperdere queste belle sensazioni.

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