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Ipnotico

Il serpente è arrotolato su se stesso, nell’angolo anteriore destro della teca. È lungo circa un metro, le scaglie per lo più ocra, con dei disegni romboidali scuri che corrono lungo tutto il corpo. Diversamente dagli altri serpenti nelle teche vicino, lui è sveglio, fermo ma sveglio, con la lingua che saetta dentro e fuori la bocca per sondare l’ambiente. Un ragazzino, approfittando della distrazione dei genitori, si avvicina alla teca e tamburella con le dita sul vetro per richiamare l’attenzione del rettile. Il serpente comincia a muoversi, infastidito. E’ un movimento sinuoso, uno srotolamento, spira dopo spira, che cattura lo sguardo del ragazzino. Il corpo comincia a seguire la testa nel movimento verso l’alto, verso il ramo messo come tentativo di ricreare l’habitat naturale, e le scaglie sfilando creando un vortice di rombi impossibile da non seguire con attenzione. Poi arriva la coda, il vortice si spegne e il ragazzino si riprende, quasi stupito di non trovarsi più il serpente davanti. Lo cerca a destra e a sinistra, nel legno sbriciolato che ricopre il fondo della teca; non vedendolo si allontana dal vetro, e raddrizzando il busto se lo trova improvvisamente davanti agli occhi, sul ramo. Si sposta bruscamente all’indietro, spaventato, e torna dai genitori, che non si sono accorti di nulla.

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