[Note] Cimiteri – Storie di rimpianti e di follie, G. Marcenaro, p. 33


[…] Novodevičij è l’enciclopedia russa da sfogliare. Mikhail Bulgakov sempre inseguito dai fantasmi del maestro e della sua Margherita. Anton Čechov sepolto accanto al papà, sotto un cippo che rassomiglia a una casetta, una microdacia sul modello di quelle in Crimea, illuminate da un sole malato. Nikolaij Gogol, certo di non essere riuscito a risvegliarne nemmeno una, attrae le anime morte che continuano a visitare la sua tomba. Konstantin Stanislavskij, il grande regista, pensa che il proprio corpo interpreti la parte della salma, convinto com’è che il metodo da lui inventato, con l’attore marionetta di se stesso, possa applicarsi anche ai defunti.
A Novodevičij tutto sembra doverosamente e burocraticamente palese. A parte le ceneri di Elizaveta Petrovna, clandestina nella tomba di Vladimir Vladimirovič Majakovskij.

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