Arriva ogni anno, quel preciso istante, a volte prima, a volte dopo, ma arriva.
Quest’anno è arrivato ieri mattina, il 25 novembre.
Stavo uscendo di casa, tirandomi dietro la porta, spalle alla strada.
Mi sono cadute le chiavi, e chinandomi per raccoglierle si è aperto il cappotto, ed è rimasto così, aperto, bloccato dalla tracolla della borsa.
Rialzandomi ho sentito un colpo di clacson, che mi ha fatto ruotare il busto verso la foce del fiume, verso il mare.
Ed eccolo, l’attimo.
Una mano gelata si è infilata dentro il cappotto, risalendo verso l’alto, passando sotto la felpa e la maglietta fuori dai jeans, incanalandosi su per la schiena e poi giù per le maniche.
Ecco, esattamente ieri mattina, 25 novembre, ho detto “Ho freddo”.
E, rabbrividendo un po’, ho sorriso.