Si è presentato con un ticchettio prima lieve, poi leggero, e via via sempre più forte, fino a costringermi ad alzare il volume della televisione.
Allora sono corso alla finestra sul terrazzino, quello dritto sul fiume. E l’ho trovato lì, forte, teso e freddo, segnale impossibile da ignorare, segno che la stagione è cambiata.
Il vento si incanala lungo le massicciate, risalendo il corso del fiume, frusciando rumoroso tra le foglie delle canne.
Queste sono piegate controcorrente, in direzione opposta al flusso denso e fangoso che scorre veloce verso il mare.
E sono proprio questi due moti opposti a farmi più impressione, moti opposti che potrebbero annullarsi a vicenda e che invece si sommano e mi mandano in pappa il cervello.
Benvenuto, autunno.