Qui a Cesenatico si vedono attaccati ai pali i preparativi per la imminente edizione della NoveColli, numero 41, 22 maggio 2011. Due cose mi vengono in mente: la prima, il desiderio di scappare, ché ci sarà un casino immane, la seconda, che a tre edizioni ho partecipato anche io. Cicloamatore tesserato con la Riviera Azzurra di Gatteo Mare, un bel gruppo. Il mondo del ciclismo amatoriale è pericoloso, si rischia di entrare in un tunnel lungo e pericoloso, fatto di biciclette che costano quanto uno scooter ma che non ti portano in giro, e di una quantità enorme di accessori diversamente utili. Alla fine del tunnel, quando ci si arriva, ci si trovano in piena luce i propri familiari, che tengono in mano uno scontrino lunghissimo fatto di soldi spesi, domeniche perse e gomiti sbucciati. Oggi dico qualcosa sugli accessori. Un sacco, ce ne sono, alcuni utili, altri meno. Io mi sono limitati a quelli basilari: caschetto (obbligatorio, va da sè), occhiali semi-fighi, bandana sottocasco, bombolette per gonfiare le camere d’aria, le camere d’aria (due, sempre), le borracce (due, sempre). Poi d’inverno si aggiungevano altre cose, sopra la divisa standard, ma questo non è rilevante ora. Bandana, occhiali semi-fighi e caschetto, magari con la piccola visiera in plastica montata, che faceva un po’ troppo mountain bike ma sotto il sole era solo che comoda. Alla lunga davano fastidio, mi facevano sudare un sacco, molto di più di quanto già non facessi, ma, ecco, a volte, ad esempio le tre volte che sono passato sotto il traguardo all’arrivo della NoveColli, erano utili: il casco ben calato sulla fronte, la bandana ormai satura di sudore, che lo rilasciava copiosamente, gli occhiali semi-fighi a coprire gli occhi, e dunque potevo lasciare che il magone che mi aveva preso seguisse il suo naturale corso, potevo lasciarmi sfogare quasi indisturbato, e nel caso, dare la colpa al sudore. Niente, quei centotrenta chilometri (ho sempre fatto la “corta”) si sono sempre fatti sentire, nel corpo e nel cuore. Buona NoveColli agli amici della squadra.
Categoria: ciclismo
La bici
Qualche giorno ho sentito passare, in radio, lo spot dell’ormai imminente Giro d’Italia 2010. Una musica forte, incalzante, che mi ha fatto pensare ad epiche battaglie, a guerrieri d’altri tempi; musica che accompagnava un racconto fatto di fatica e soddisfazione, rischi e successi. Bellissima, secondo il mio parere. Complici le belle giornate, mi e’ tornata in mente la mia bici da corsa, appesa al muro della vecchia casa, e mai piu’ usata in questa nuova vita. Non ho mai avuto velleita’ agonistiche, nonostante facessi parte di un gruppo ciclistico rinomato per le uscite, diciamo cosi’, abbastanza impegnative. Ho preso parte a cinque Granfondo, se non ricordo male, tre Novecolli [Cesenatico], un Giro della Romagna [Lugo] e una Granfondo Selle Italia [Cervia], ma sempre con lo spirito della scampagnata e della pedalata per divertimento. La gara, ad essere onesti, c’era, ed era una di quelle piu’ difficili, quella con me stesso. Ho sentito forte la sensazione [e l’ebbrezza] del pericolo facendo discese a quasi 80km/h, ho sudato e imprecato [e a volte son sceso dalla bici] arrampicandomi lungo salite al 18%, mi sono sentito orgoglioso e soddisfatto tirando un gruppo per decine e decine di chilometri. Sforzi, emozioni forti, ma niente al confronto della sensazione provata passando sotto all’arco gonfiabile che rappresentava il traguardo della Novecolli; le transenne, la gente dietro che applaudiva con affetto, sconosciuti che comunque apprezzavano e rendevano un piccolo tributo allo sforzo che avevo fatto. Tre volte sono passato attraverso quel traguardo, per tre volte mi sono commosso fino alle lacrime, lo dico senza vergogna. Questa e’ per me la bici, e sinceramente un poco comincia a mancarmi.
Alla prox
PS: gia’ che ci sono, buon Primo Maggio a tutti.
[tags]ciclismo[/tags]
Un weekend dedicato al ciclismo
Quello in fase di chiusura è stato un bellissimo weekend dedicato al ciclismo.
Ciclismo “osservato”, e non praticato, con una piccola nota di tristezza, ma prima o poi ritornerò in sella…
Gli eventi? L’arrivo del Giro d’Italia a Bologna, e la NoveColli a Cesenatico!Wassup? (Ciclismo)
Faccio un piccolo passo indietro, riprendendo uno di quegli argomenti dei quali avrei voluto parlare a cavallo del nuovo anno, ma che per i soliti motivi non sono stato in grado di fare.
Ciclismo, gia’, croce e delizia dei miei weekend.
Facendo una botta di conti, nel 2007 ho percorso 4600km, veramente niente male per delle uscite domenicali!
Il 2008, invece, non e’ cominciato troppo bene, tra malattie varie e cattivo tempo, spero in una rapida ripresa.
Appuntamenti per la stagione: niente “Via del sale”, degnamente sostituita con un lungo weekend in Toscana, confermata la “NoveColli” per il 18 maggio, mi piacerebbe anche il “Giro di Romagna”, chissa’…Ecco una simpatica panoramica delle strade percorse nei miei giri in bici.
Alla prox
[tags]cicloturismo romagna[/tags]
14 febbraio
Tre volti, due amici, un grandissimo campione.
Ciao Marco
[tags]marco pantani, pirata, san valentino[/tags]
NoveColli 2007
20/05/2007 Granfondo “Novecolli”, 130km da paura!
Anche per quest’anno e’ andata, sono riuscito ad arrivare in fondo senza troppi danni, e con mezzora di anticipo rispetto all’edizione del 2006. Ancora una volta gli organizzatori si sono superati, e sono stati in grado di gestire al meglio gli oltre 11000 partecipanti, dal pre-gara al post-gara. Per quanto riguarda la mia prestazione, il lavoro svolto in questo anno e’ stato fondamentale, mi ha aiutato ad affrontare meglio le salite, anche se i crampi non sono mancati, fedeli come la sfiga! Devo comunque ringraziare Loris, il mio collega che mi accompagna in queste avventure, e uno sconosciuto ciclista che mi dato un integratore al magnesio sul Barbotto, permettendomi di arrivare al traguardo senza strisciare!
Con gli amici che non hanno partecipato si parlava gia’ dell’edizione del prossimo anno, e ventilavano l’ipotesi di provare a fare la 200km: chiedetemelo tra un mesetto, ora sto valutando se vendere la bici….
Appena saranno disponibili foto e/o classifiche sarete avvertiti, per ora mi fermo qui, la stanchezza di ieri si fa ancora sentire.Alla prox
La stagione ciclistica è iniziata!
Senza troppo clamore, domenica 1 aprile (no, non è uno scherzo postdatato) è incominciata la mia stagione di gare ciclistiche. Nella piacevole cornice del lungomare di Cervia ho partecipato, assieme agli altri ragazzi della “Riviera Azzurra”, alla edizione annuale della cosiddetta “Via del sale”, la GranFondo Selle Italia. La gara prevede tre percorsi di lunghezza differente: uno corto da 70km, uno medio da 100km (il nostro) e uno lungo da 150km.
I percorsi si affiancano da Cervia fino a Bertinoro, passando per Pisignano e S.Maria Nuova, poi il corto abbandona scendendo fino a Fratta Terme, per risalire nuovamente a Bertinoro e rientrare alla base. Il medio e il lungo proseguono assieme fino a Borello, attraversando Tessello, S.Mamante e S.Carlo. Da Borello quelli che percorrono il giro lungo proseguono fino a Bivio Montegelli, risalgono S.Maria Riopetra, si arrampicano fino al Passo Delle Croci per poi tuffarsi a Mercato Saraceno per la mitica (salita) discesa del Barbotto. Da Mercato scalano Ciola, per scendere poi a Linaro e ritornare a Borello, dove ci eravamo lasciati. A Borello non ci aspetta niente di buono: davanti a noi c’è la lunga salita di Monte Cavallo, GPM per la mediofondo, circa 9km con un paio di strappi a 14 e 15%. Dopo essersi rifocillati al ristoro in cima al GPM, si scende velocemente (occhio al ghiaino nelle curve!) a Meldola e subito dopo a Fratta, proseguendo quindi con il ritorno a casa, percorrendo il medesimo percorso della corta. E questo è quanto circa al percorso,e volendo riassumere, le salite significative fatte dalla mediofondo sono queste: Panighina(Bertinoro), 12%; Polenta(Bertinoro), 14 e 15%; Monte Cavallo (Borello): 14 e 15%. Ma ci tengo a sottolineare che è opportuno non tralasciare i 30km circa che separano Cervia da Bertinoro, soprattutto al ritorno, e soprattutto se si è da soli… (altro…)Foto della Novecolli 2006
Ciao a tutti, finalmente lo studio fotografico che ha realizzato il servizio alla Novecolli ha finalmente messo in linea le foto relative all’evento, e nel sistema online ho trovato queste tre foto che mi ritraggono (si vede il watermark, ma e’ tutto quello che ho…).
Appena ho tempo passo allo studio fotografico e quelle piu’ belline le compro!Alla prox
Nove colli, sette ore.
Eccomi qua’, vivo e vegeto, reduce da una esperienza veramente emozionante.
Il risultato e’ stato buono, anche se, a palle ferme, penso che avrei potuto fare meglio… comunque il riassunto e’ questo: siamo (io e il mio collega) alle 7 e qualche minuto dalla griglia verde (cicloturisti) all’altezza del ponte del Gatto, e abbiamo tagliato il tanto agognato traguardo alle 14, dopo un totale di 133 km percorsi in 6h e 58′, con un tempo effettivo di pedalata di 6h. La grande quantita’ di partecipanti non ha causato grossi problemi alla partenza, infatti sono montato in sella praticamente subito, e poi via alla volta di Bertinoro, dove cominciano le salite; il nostro obiettivo era quello di aggregarci ad un gruppo in modo da arrivare alle salite in fretta e senza faticare troppo, ma i gruppetti che si formavano man mano non andavano abbastanza veloce, e cosi’ siamo saltati da un gruppetto all’altro alla velocita’ di 34/35 km/h fino a Pievesistina, dove abbiamo trovato il gruppone, formato da iscritti alle altre griglie, e siamo cosi’ arrivati ai piedi di Bertinoro. Fatta la prima salitella che porta in paese, ecco il primo intoppo dovuto al numero di persone: tutti a piedi e bici alla mano (e vi assicuro che camminare con gli scarpini da corsa e’ una vera goduria…) fino alla fine dello strappetto piu’ duro. Dopo abbiamo percorso un altro po’ di strada in bici, poi le prime due salite di Polenta (14 e 16%) le abbiamo dovute fare a piedi per lo stesso motivo di prima. La discesa a Fratta Terme e poi il falsopiano fino a Meldola e’ passato tranquillamente senza troppo casino.
Abbiamo poi imboccato la strada che porta alla salita di Pieve di Rivoschio, alla base della quale ci siamo fermati per il ristoro dei liquidi, con un po’ di confusione per la presenza di molti altri partecipanti. Abbiamo cosi’ iniziato la salita di Pieve, una di quelle che piu’ mi piacciono sia per il tipo di salita (a tornanti, piuttosto lineare) che per il panorama, con un pezzetto di discesa stesa sul costone della collina, veramente molto bello. Annotazione: si cominciava a sentire caldo…
Arrivati in cima a Pieve siamo scesi, dopo un’altra piccola sosta di cibo, a S.Romano, con una discesa pericolosa al 18%, poi a destra per Linaro e per affrontare la salita di Ciola, bella ma una brutta bestia: parte a tornanti piuttosto ripidi fino a scollinare e calare un po’, ti da l’idea che sia finita, poi ecco tre fottuti strappi che ti segano le gambe. Annotazione: comincio a sentire l’arrivo dei crampi alla gamba sx… Passati i tre strappi comincia un discesa piuttosto ripida e impegnativa a causa delle cattive condizioni del manto stradale, che fa saltellare la bici e impedisce una corretta frenata, per cui arriviamo a Mercato Saraceno con le mani e gli avambracci doloranti per le sollecitazioni. A Mercato ci fermiamo per un’altra pausa di riflessione prima di aggredire la bestia nera della gara, il famoso Barbotto. Questa e’ una salita non molto lunga, solo 5,5 km, ma con pendenze che nel punto piu’ ripido (gli ultimi 600 mt) arrivano fino al 18%, e comunque anche nei tratti precedenti non scherza, e se sei un po’ provato di spacca a meta’. Annotazione: dopo il primo strappetto sono arrivati ufficialmente i crampi, e per par condicio a tutte e due le gambe, cosi’, tanto per rompere i coglioni. Comincio cosi’ la salita cercando di andare agile, ma poi mi rendo conto di dover buttare su la tripla; a circa 800 mt dalla fine della salita mi devo fermare a far riposare le gambe per uno o due minuti, durante i quali aiuto anche uno che si era fermato ma non riusciva a ripartire, dopodiche’ riparto, per fermarmi dopo circa 400 mt: qui’ fino all’anno scorso c’era un bel tornante, ora l’hanno spianato e cosi’ ci si trova di fronte ad un bel muro, quindi un altro minutino di pausa e poi finalmente raggiungo Loris che mi aspetta ad qualche(?) minuto in cima. Prendo fiato, inveisco contro il mondo, mando un SMS a Michela per dirle che sono ancora vivo, progetto di mettere un annuncio sul FO per vendere la bici e poi ripartiamo. Ora comincia il pezzo piu’ difficile della gara, soprattutto dal punto di vista psicologico: il fatto di aver terminato le salite induce ad un rilassamento, ma chi non ha mai fatto la gara, oppure non conosce queste strade non si rende conto che ci sono ancora una quarantina di km da percorrere, con almeno due tratti al 10%, e quando ti ci trovi contro la cosa ti spiazza (e ti spiezza pure) non poco.
Io questa cosa la so, e parto di conseguenza con una andatura agile e quanto piu’ sostenuta possibile, ma ad ogni minima salita i crampi si fanno sentire, e cosi’ mi tocca rallentare. Da Sogliano a casa non c’e’ niente di rilevante, purtruppo non c’e’ nessun gruppo al quale attaccarsi (a parte un paio di quelli che hanno fatto la 200 km, e sinceramente vanno troppo veloce), e cosi’ ci tocca tornare a casa da soli, cercando di tenere almeno i 28/30 km/h per non tardare troppo. Ah, dimenticavo: alla fine ci si mette anche il vento, che da laterale passa a frontale, e blocca la volata finale all’arrivo.
Mi spiace non aver visto la Franci e la Michela al traguardo, ma andavo a testa bassa perche’ non vedevo l’ora di scendere di sella, ma comunque Michela mi ha detto che la Franci applaudiva tutti quelli che passavano, quindi penso di esserci finito in mezzo anche io… questa bambina e’ veramente uno spasso!
In conclusione, e’ stata una bella esperienza, intensa sia dal punto di vista fisico che psicologico, e il risultato non eccelso non puo’ essere che uno stimolo a migliorare, e realizzare un piazzamento migliore all’edizione del prossimo anno! Non appena saranno online le classifiche e/o le foto postero’ anche quelle.Stay tuned
Massimiliano