Categoria: life

  • Mi racconto le storie

    O meglio, ogni tanto mi faccio dei viaggi mentali su cose che mi possono succedere. Ad esempio.
    Se le cose fossero andate per il verso giusto, stasera, più o meno a quest’ora, avrei dovuto avere in mano il telefono nuovo, ché il mio ha fatto una caduta del cazzo, ma si vede che se n’è avuto a male, e insomma è morto. Allora c’era in ballo questa gran bazza (e invece ciccia, e gli stronzi, ché sono una coppia, non rispondono nemmeno alle email, ma questa è un’altra storia), verso Russi, con un sacco di richieste, e la tizia lunedì «Mi capisca ma ci sono tante persone interessate, viene stasera a prenderlo?» e io «No guardi, stasera proprio non riesco, ché è il mio turno per tenere la bambina, potrei domani oppure mercoledì, mi dica lei». E niente, mi immaginavo di andare da loro a ritirare il telefono, «Piacere, Massimiliano» «Piacere, tizia, ci ha trovato facilmente, vero?» «Sì, tutto ok» «Guardi, questo è il telefono, è praticamente nuovo» e io lo guardo e lo provo, e lei «Allora ha una bambina, diceva?» «Sì, si chiama Francesca, guardi che carina che è» e tiro fuori dal portafoglio la foto «Però è vecchia la foto, ora ha sette anni» «Ma come, non ne ha una più recente?» «Sì, certo, le porto sempre con me, su Flickr» e prendo il telefono, accedo al mio account e le faccio vedere l’ultima foto che ho fatto alla Chicca. E’ bello poter accedere alle proprie cose, ai propri dati, in ogni momento, secondo me siamo fortunati. Poi certo, metti che non c’era campo facevo una figura di merda, però nella storia il segnale era ottimo.

  • Uno di quei lavori che dici Mamma che figata

    Stamattina ero al bar a fare colazione, non al solito bar, ché era ancora chiuso, ma in quell’altro, quello un po’ di destra ma fa niente, il caffè è buono e la signora è simpatica. In questo bar non prendono Repubblica, forse lo considerano di sinistra, e allora quando vado lì ripiego su La Stampa. E stamattina, verso la fine del caffè, arrivo alle pagine delle rubriche, e trovo questo servizio su Federico Romerio, che di mestiere fa l’accordatore di pianoforte. L’articolo mi cattura così tanto che quasi la signora mi porta via il caffè non ancora finito, pensa te. A me è piaciuto, se sei curioso lo trovi online qui.

  • Cronache dal porto canale

    Incazzato

    Dunque stamattina sono andato sul canale, a Cesenatico, come quasi tutte le mattine. Stamattina il mare era bello incazzoso (vedi foto), ma bello proprio, e allora sono andato avanti più che potevo, però forse troppo, ché l’onda, proprio quella che si vede nella sinistra della foto, è venuta su e mi ha bagnato le scarpe e il fondo dei calzoni. Però, davvero, bello, più di quando è calmo e liscio. Poi son tornato verso la macchina, e mi sono accorto che c’era questa altra auto, parcheggiata piuttosto vicino al bordo, dove ci dovrebbero stare solo pedoni e bici, con un tipo dentro. E proprio sul bordo del canale, su due supporti, due canne da pesca. Allora ho guardato il tizio in auto, ho scosso la testa, e son stato proprio a tanto così dall’andargli a dire “Non vale, non si fa così, te giochi sporco”.

  • Volute

    A volte vorrei avere a portata di mano un fumogeno colorato, e metterlo nel lato ventoso di un edificio, accenderlo e poi correre dietro l’angolo, per vedere quali volute di fumo si creano oltrepassato lo spigolo. E magari farci una foto.

  • Per G.

    G. è finalmente tornato a casa. Dopo cinque anni ha potuto riabbracciare la sua compagna e suo figlio. Cinque anni che gli sono stati rubati a causa di incompetenze e leggerezze. Ma bando alle incazzature, e via con la felicità per l’amico ritrovato. Sistemati, G., ché quando sei a posto abbiamo un sacco da recuperare.

  • K&R[IP]

    Dennis Ritchie (a destra) con Ken Thompson

    Se n’è andato pure lui. RIP.

  • La spesa delle $chiusura meno tre minuti

    È una spesa triste. Parla di giornate di lavoro intense, di tempo rubato alla vita. È fatta di uomini, spesso soli, che girano spaesati tra le corsie, con lo sguardo perso tra i prodotti esposti alla ricerca di qualcosa, fingendosi intenti a ricordare cosa c’è già nel frigo, ma sapendo già la risposta: il vuoto, o al massimo qualche birra. Li vedi arrivare verso la cassa con in braccio cose prese a cazzo, di gran lunga lontane dalla parola alimentazione. Le donne, ci sono anche loro, certo, però hanno sempre una lista, e il carrello.

  • Super 8 – dettagli

    Continua pure a leggere, non è uno spoiler.

    Cosa mi è piaciuto
    0] la chiusura del ciondolo seguita dallo schermo nero, con il click ben evidenziato
    1] l’aggiornamento del tabellone del numero dei giorni trascorsi dall’ultimo incidente
    2] le righe di lozzo nel collo del ragazzino

    Cosa non mi è piaciuto
    0] gli 8 minuti di intervallo

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  • Segnali di fine estate

    scrolla la sabbia dalle pagine dei libri

    Setteperuno, su Twitter