Categoria: life

  • “Slide to unlock”

    Io quella telefonata la vorrei fare, davvero, ma ogni volta succede qualcosa che mi mette di cattivo umore, e allora niente, non è il caso di partire con il piede sbagliato, rimando. E ci sto male.

  • Aggrapparsi alle piccole cose

    Attraversi un periodo nero, del quale fatichi a vedere la fine, e cerchi invano pensieri positivi ai quali aggrapparti per tenere almeno la testa sollevata dal laghetto di merda nel quale ti trovi. Poi, inaspettato, ti arriva un piccolo appiglio, piccolo come un dentino da latte appena caduto. Tua figlia ti avvisa per telefono, con la voce felice, che quella finestrella si è finalmente aperta. E, anche se solo per un attimo, ritrovi il sorriso.

  • Ammore di papà

    Giudizio:
    Dolce e socievole, Francesca si è inserita senza difficoltà nella nuova realtà scolastica, instaurando positive e serene relazioni con i compagni e le insegnanti, alle quali si rivolge sempre con atteggiamento aperto e fiducioso.
    Matura e responsabile, partecipa con interesse ed attenzione continui alle diverse proposte ed interviene alle conversazioni in modo riflessivo e pertinente.
    Nel lavoro scolastico si impegna costantemente per portare a termine con correttezza e cura le consegne assegnate. Motivata all’apprendimento, sta progredendo sia sul piano delle acquisizioni, sia sul livello di autonomia operativa.

    Il giudizio in calce alla prima pagella della mia 6enne. Ammore di papà.

  • Frastuono

    Non puoi immaginare il rumore prodotto da un mazzo di chiavi appoggiato su di un tavolo.

  • Una sera di febbraio di sette anni fa

    Ancora me la ricordo, quella sera.
    Eravamo in pizzeria con gli amici, ormai a fine cena, in attesa di proseguire la serata nella casa nuova di una coppia, per festeggiare. Eravamo in fila alla cassa, io uno degli ultimi, e guardavo distrattamente la piccola televisione che avrebbe dovuto far compagnia al pizzaiolo. Ad un certo punto sono rimasto colpito da un viso noto, sullo schermo. Mi sembra fosse il TG1, forse una edizione straordinaria, ma non ci giurerei. Fa niente. Non capivo cosa fosse successo, il volume era basso ed era coperto dal brusìo della gente ai tavoli, però sentivo che non era una cosa bella. Mi sono avvicinato alla televisione e intanto le immagini passavano dalla sua faccia alle auto della Polizia con i lampeggianti accesi, ferme davanti a quello che sembrava un hotel. Poi ricordo che, quasi raggiunto il pizzaiolo, ho sentito la voce dell’annunciatrice “… Come dicevamo in apertura, il noto ciclista Marco Pantani è stato rinvenuto cadavere nella sua stanza al residence Le Rose di Rimini…”. O qualcosa di simile.
    Fatto sta che mi si è gelato il sangue nelle vene, e doveva vedersi anche da fuori perché Michela mi ha chiesto se stavo bene e le ho detto “No cazzo, Marco è morto”, senza specificare, ché non ce n’era bisogno. Ricordo che poi a casa di quella coppia ci siamo andati tutti ugualmente, però l’atmosfera era cupa, tipo quella che si percepisce nei film americani quando fanno i rinfreschi, o come si chiamano, per i funerali: voci basse, diversi a seguire la TV cercando di mettere assieme le notizie frammentarie che arrivavano, i padroni di casa intenti a portare in giro stuzzichini e bevande. Mi sa che quella sera, quel 14 febbraio 2004, non me lo dimentico più, no, ché se ne è andato uno che proprio non se lo meritava.
    Ciao, Marco.

  • La matematica non è una opinione

    “Perché quattro è più grande di tre.”
    Poi si guarda le mani, mette a posto le dita.
    “Si si, ho ragione.”

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  • Piccole lettrici crescono, o meglio, nascono

    La 6enne, è ormai ufficiale, ha imparato a leggere. Libricini, etichette, cartelloni pubblicitari, insegne, tutto: si vede che le piace, ci mette dell’impegno, molto. Brava, eh, quindi, però mi ricorda quando, da piccolo, mi regalarono il primo orologio, ed ero lì a dire l’ora ogni cinque minuti. Però brava, eh.

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  • Tre progetti tre

    E’ maledettamente frustrante. Sei in qualche modo interessato a tre progetti, e su due di questi hai basato altrettanti tuoi lavori; poi in poco tempo scopri che:

    * il team che sviluppa la ROM per il tuo vecchio smartphone Android ha smesso di supportarlo;
    * l’estensione che usi per lo script che tanto ti ha reso famoso in FF ha un bug noto che nessuno sembra intenzionato a risolvere;
    * il servizio al quale si appoggia il plugin WordPress che hai rimesso in sesto o funziona male o ha cambiato la modalità di funzionamento, e ti arrivano segnalazioni di bug che non puoi risolvere;

    Valuto seriamente l’idea di mollare tutto, sistemare il giardino della padrona di casa e farci un orto.

  • Se si potesse rinascere

    Se si potesse rinascere, io non so se vorrei rinascere.
    E se fosse una cosa che succede a tutti, allora spererei di non rinascere goccia-di-sudore-che-cade-sull’asciugamano-in-microfibra, le poverine fanno una fine ingloriosa.