Categoria: life

  • Heavy clouds

    Heavy clouds
    Arrivederci estate, benvenuto autunno.

  • Ricordi di infanzia

    Non ho a disposizione tutti i ricordi di quando ero bambino, mi succede che pensando a quei tempi mi vengono in mente solo alcune cose, qualcuna più ricorrente delle altre. Mi ricordo di quando mio nonno mi teneva in groppa e sulle strisce pedonali gli ho pisciato sul collo. Mi ricordo che a volte pensavo fortissimamente di avere i super poteri, tipo di riuscire a spostare gli oggetti con la forza della mente. Mi ricordo che a volte di notte mi svegliavo piangendo perché pensavo all’universo che è infinito e correvo nel lettone dei miei. Mi ricordo che i miei mi cazziavano perché mi trovavano sveglio di notte a leggere invece che dormire. Ora a trentacinque anni mi rendo conto che, a parte le pisciate sul collo di mio nonno, non è cambiato molto.

  • Guardare le cose di profilo

    Va a finire che limitandosi a guardare le cose da davanti, di fronte, piatte sullo sfondo, si rischia di perderne la profondità e gli eventuali dettagli. Non importa che siano gli insetti su un muro di una casa vicino a Monghidoro in una notte di settembre o una notizia letta sul giornale o ancora una bella ragazza che incrocia la nostra strada; quello che farò, se possibile, sarà il fare una specie di mossa del cavallo attorno alla cosa che cattura la mia attenzione, per vedere cosa c’è dietro.

  • “Fa molto vent’anni”

    Il commento è di P., uno dei due amici con il quale passerò un paio di giorni questo weekend. In effetti, a vent’anni accadeva abbastanza di frequente che ci si trovasse a casa di qualche fortunato che aveva disponibile una abitazione nei paraggi di Bologna: birra, vino, musica, cose così, ma in sicurezza, che se ti andava male ruzzolavi in un fosso a fianco della strada sterrata. Di quel commento mi ha colpito il tono nostalgico, inserito nel contesto del discorso che si stava facendo; vabbè, discorso, uno scambio di battute sulla chat di Skype [che proprio non sopporto, GTalk è n-mila volte meglio]. Magari ho frainteso, però il tono che ho sentito era quello. Nel caso, il mio punto di vista è diverso: non ho il rimpianto dei vent’anni che non ci sono più, e le cose che facevo, e la discoteca, e il fare tardi. C’è un momento per ogni cosa, penso, e se come in questo caso mi ritrovo in situazioni per così dire “passate”, cerco di viverle al meglio nel contesto attuale, senza stare a rivangare e a rosicare. Poi magari ho sbagliato a interpretare le sue parole e mi faccio seghe mentali per niente, eh. Magari stasera glielo chiedo dal vivo, faccia a faccia.

  • 369 giorni

    pm10
    [foto by Luca Sartoni, anche se la foto l’ha fatta la Paolina]

    E intanto un anno e quattro giorni fa ci si conosceva dal vivo.

  • Drafting

    Percorrere fiumi impetuosi di parole che non riescono a trovare uno sfogo, il tutto a bordo di una textarea.

  • Montalto 2010 [2 di X]

    Mai viste le nuvole correre così veloci.

  • Montalto 2010 [1 di X]

    Instant post scroccando la wifi del di lei cantiere.

    Le dinamiche sociali nei cantieri sono veramente complicate, roba che FF è nulla.
    Guidare per l’entroterra maremmano è piacevole, è bello persino stare in coda dietro ai trattori.
    La polvere, una polvere sottile che ti entra dappertutto, regna sovrana, ce n’è dappertutto, di vari tipi e colori.
    La copertura telefonica fa cagare.
    Quelli che da lontano ti sembrano laghi sono in realtà campi con pannelli solari.
    Fanno un coniglio in porchetta che tuona.

  • Delle difficoltà che comporta il vivere in un località marittima ed avere le ferie in agosto

    Chiuso per ferie
    [credits BarPag]

    Premesse.
    Vivo a Bellaria, a 290mt dal mare, stando a Google Maps.
    Lavoro a Cesenatico, a 5.4Km dal mare, stando a Google Maps.
    Posso prendere le ferie solo in agosto, o almeno in questo periodo ne posso prendere una quantità ragionevole.

    Dai forestieri sento dire spesso: “Che fortuna, stai al mare, sempre in spiaggia eh?”
    None, non funziona così, almeno per me. Quando lavoro, e faccio un lavoro classico, 9/18 lun/ven, c’è lo stesso tran tran di chi sta in città: spesa, cucinare, la cinquenne, lavori domestici, sveglia alle 6; il tempo per la spiaggia è prossimo allo zero, e rimane quindi il weekend, esattamente come per chi sta in città, ed è ragionevolmente vicino alla costa per spostarsi. Durante le ferie il discorso cambia. Da un lato c’è più tempo per il mare o per qualche altro svago, dall’altro c’è la considerazione che un po’ ti trattiene dall’andare in ferie in qualche altro posto, perché “tanto hai il mare a due passi, che te ne vai a fare?”. E da qui nasce il logorìo: certo, sei in ferie, certo, hai il mare ad uno sputo, ma il tran tran, i posti, i percorsi, le azioni, tutte queste cose rimangono uguali, e non ci si riposa, anzi.
    Quindi, per evitare di rientrare al lavoro più stressato di prima, sono riuscito a staccarmi da qui, e quando leggerai questo post sarò già in viaggio verso Montalto di Castro, a trovare l’amore mio.

    Buone ferie