Stato di deprivazione sensoriale
Comincia tutto con il rumore della risacca, steso sul lettino ad un paio di metri dalla riva. Il rumore, ritmico, accompagna le percussioni, lente, del battito del cuore. Il brusio delle voci di chi resta a pranzo, sotto l’ombrellone, è basso e distante. La pelle è coperta da uno strato umido, le gocce di sudore…
Carne e sangue
Carne, sangue. Siamo dei pasti deambulanti, protetti da un inefficace strato di pelle. In balia di chi arriva, morde, porta via brani di tessuto, lasciando sanguinanti ossa esposte, rigate dai denti.
I racconti della casa nuova – Un breve sopralluogo
L’acqua nel fiume non è molta, e scorre lenta verso la foce. In direzione opposta, una serie di onde svela un pesce che risale la corrente. Le canne frusciano come un mormorio, scosse appena dalla leggera brezza. Un turbinio di rondini percorre la superficie dell’acqua a caccia di insetti, e le più avventate – o…
Mossismo involontario
Una volta facevo il fotografo, dice l’uomo. Fino a quando non è iniziata la malattia e sa, le foto mosse non piacciono a tutti; così vado nei posti che mi piacciono e mi fermo a guardare, perché sta tutto lì sa, nel guardare le cose e vederci dentro. Non posso fare altro, guardo. Il periodo…
“E tu? in tutto questo, tu?”
Capita che ti trovi a scrivere una cosa a quattro mani con una amica, una cosa tu ed una lei, e via, ognuno seguendo il flusso dei propri pensieri. L’ultima battuta è stata tua, sei soddisfatto, le metafore che hai usato rendono bene, e ora tocca a lei. Lavori, fai altro, non ci pensi. Poi…
Cocci
Ho preso tutto l’occorrente: la scopa, la paletta, un setaccio giocattolo, la colla, i cerotti. E pian piano ho iniziato a ripulire, a filtrare e rimettere assieme i pezzi. Ma è un lavoro lungo, e allora man mano che rimane qualcosa nel setaccio lo prendo e lo metto in un sacchetto, poi quando me la…
Credo
Credo che alla fine dei giochi ci sia un profondo, fortissimo desiderio di estate. Piedi nudi, bagni a marina dopo l’ufficio, telefono muto che sticazzi se suona, granelli di sabbia come segnalibro, caldo sulla pelle, gocce che si asciugano addosso, sale nei capelli, appuntamenti sul telo da bagno, baci fino a notte fonda. Perché alla…
Keep on moving [*]
[*] Il movimento è la metafora che io e la Doc abbiamo scelto, grosso modo l’anno scorso, per definire il mio rapporto con le cose che succedono. C’è questa strada, me la immagino che taglia un paesaggio sconfinato, come possono esserlo certi scorci scandinavi. Io mi ci muovo dentro, a volte deviando lungo un sentiero…