Ieri ho aiutato un collega a prepararsi un ambiente completo per lo sviluppo di siti usando come linguaggio di preogrammazione il PHP, e la sua scelta è ricaduta su XAMPP per Windows, in modo da avere in unico pacchetto Apache, MySQL e PHP.
Il collega in questione è una persona piuttosto precisa, e prima di procedere all’installazione della piattaforma XAMPP nella sua macchina di sviluppo si è guardato ben bene il manuale utente e il tutorial; alla fine, conscio della serie di step da eseguire, ha proseguito con il download e l’installazione del pacchetto.
Categoria: windows
Skype e la porta 80
Svago, Lights
Oggi parlo di un gioco, perchè qualche momento di relax ci vuole.
Prima di cominciare, un avvertimento: il programma che vado a descrivere crea dipendenza, occhio quindi!
Premetto di non essere un gran giocatore, nel tempo libero che passo di fronte al PC di solito programmo, e al massimo mi concedo una partita a Mahjong, quindi non aspettatevi qualcosa tipo Unreal o HalfLife!Il gioco in questione si chiama Lights, freeware disponibile per Windows, PocketPC e SmartPhone, piattaforme alle quali aggiungo Linux, testato e funzionante tramite Wine.
Ecco un shot del gioco, modalità Normal.
Lights, modalità Normal Lo scopo del gioco è piuttosto semplice: nel minor tempo possibile bisogna accendere tutte le luci presenti nello schema, ruotando opportunamente i vari segmenti con un click del mouse.
Le modalità di gioco sono cinque, Easy, Normal, Hard, Expert e XXL, e la modalità di gioco non cambia, aumenta solo il numero dei segmenti da posizionare nel modo giusto.Per capirci, ecco lo shot del gioco in modalità XXL.
Lights, modalità XXL Ecco i miei risultati, per modalità di gioco.
Easy: 13”
Normal: 48”
Hard: 1’36”
Expert: 5’06”
XXL: Non pervenuto…Buona giocata!
Alla prox
[tags]lights, pyva.net[/tags]
Twittare da SciTE
Si, diciamo che mi sento abbastanza Twitter-addicted, e quindi perchè non perdere un pò del mio scarso tempo libero per mixare il servizio di microblogging con l’altro programma che mi trovo ad utilizzare più di frequente, e cioè SciTE?
Detto, fatto! E ora spiego l’arcano.
Come spiegato nel wiki delle API di Twitter, per inviare un aggiornamento di stato, come per altre operazioni, del resto, è sufficiente un client che gestisca gli URL, come il testualissimo e altrettanto diffuso curl.Esempio
curl -u user:pass -d status="your message here" http://twitter.com/statuses/update.xml
Ne più ne meno che una sessione HTTP autenticata verso il server, con il testo dello stato opportunamente codificato.
Ok, SciTE ce l’ho, curl ce l’ho, l’account su Twitter pure: uniamo il tutto.
Lanciamo SciTE, e dall’apposito menù apriamo il file denominato “User Options File”, che sull’HDD corrisponde allo .SciTEUser.properties nella propria homedir.
Ci spostiamo alla fine del file, e aggiungiamo:
twitter.user=MYUSER
twitter.pass=MYPASS
command.name.16.*=Tweet
command.subsystem.16.*=0
command.16.quiet.*=1
command.16.*=curl -u $(twitter.user):$(twitter.pass) -d status="$(CurrentSelection)" http://twitter.com/statuses/update.xml
Occhio all’ultima linea, potrebbe risultare a capo causa formattazione del post , va accodata alla linea precedente.
Qualche spiegazione, anche tutto mi sembra piuttosto autoesplicativo…
Le prime due righe contengono grosso modo la creazione/assegnamento di due variabili contenenti ripettivamente l’username e la password dell’account su Twitter.
Le righe seguenti definiscono la creazione di una nuova entry nel menù Tools, e l’ultima, in particolare, contiene il comando da eseguere, e cioè l’invocazione che abbiamo visto più sopra, con in più l’assegnazione del testo di stato: a $(CurrentSelection) verrà sostituito il testo attualmente selezionato all’interno di SciTE.
E il gioco è fatto.
È evidente che il lavoro che ho fatto non è niente più di un buon esercizio di integrazione, ma ben vengano tutti quei piccoli hack che ci consentono di rendere i nostri strumenti di lavoro/hobby più versatili e funzionali!
L’esercizio può essere esteso molto facilmente associando una combinazione di tasti all’esecuzione del comando, in modo da non dover allontanare le mani dalla tastiera, ed essendo basato sull’esecuzione di un comando esterno è applicabile a moltissimi altri editor, o comunque software che permettano l’esecuzione di un programma esterno.Alla prox
SciTE, l’editor definitivo?
Sono riuscito a trovare la pace dei sensi del programmatore, ovvero l’editor definitivo?
In realtà penso di no, però dopo quest’ultimo periodo di test è garantito il fatto che Scite abbia guadagnato un sacco di punti!
Non sono proprio alla prima esperienza con Scite, ma il precedente incontro (circa un anno addietro) non ha portato a niente di interessante. E ora cosa è cambiato??
Premessa
Gli editor che uso maggiormente sono EditPlus sotto Windows, mentre per Linux sono un appassionato fans di (g)vim e gedit. Il fattore scatenante che mi ha portato alla ricerca di qualcosa di completamente diverso, citando i Monty Python, è stata la scoperta del supporto ai temi, disponibile sia per gvim che per gedit, ma non per EditPlus: ho scoperto di prediligere i temi cosidetti “dark”, li trovo meno stancanti per gli occhi.
Il fatto di non poter disporre di un medesimo supporto visuale in Windows mi ha disturbato un pò (lo so che gvim c’è anche per Windows, e che anche gedit stesso può essere compilato per win32, ma a volte sono proprio pigro…), e la visione di diversi screenshot e screencast di Textmate (veramente figo!), mi ha spronato alla ricerca di qualcosa di nuovo e possibilmente unificato in modo da limitare i capogiri passando da un sistema all’altro.
E come avrete capito in Scite ho trovato quello che cercavo.
Le possibilità di personalizzazione si spingono veramente in dettaglio e permettono un controllo pressochè totale dell’editor, anche per ciò che riguarda l’aspetto estetico.Ecco di seguito un paio di screenshot, uno per Windows e uno per Linux, in modo da evidenziare l’aspetto molto simile:
Velocizzare Explorer (il file manager)
Facile, veloce ed efficace, grazie e Lifehacker per il tip!
Aprire Explorer (una cartella qualsiasi va bene), andare sul menu’ “Strumenti” -> “Opzioni cartella” e andare sul tab “Visualizzazione”: nel frame “Impostazioni avanzate” deselezionate il checkbox “Cerca automaticamente cartelle e stampanti di rete”.
Cliccate su Ok e gustate la differenza![tags]explorer, windows[/tags]
Python 2.5
Dopo aver mosso i primi passi con Maya e 3D Studio, mi e’ tornata la voglia di perdere un po’ di tempo con la grafica 3D.
Essendo il mio tempo libero gia’ ridotto agli sgoccioli, ho preferito lasciare da parte affannose ricerche su Astalavista e eterni download con Emule per utilizzare qualche strumento piu’ open/free, e la mia scelta non poteva che cascare su Blender. Comunque questo non e’ un post su Blender, magari ne faro’ uno se i miei esperimenti porteranno a qualcosa di buono, percio’ passo a Python.
Ho scaricato l’ultima release di Blender, la 2.44, l’installer per Windows (per ora ci smanetto al lavoro nella pausa pranzo, e qui ho Xp), poi l’ho installato ed eseguito; il programma apre una finestra a console, dove finiscono i vari messaggi di esecuzione, e leggendo le varie righe mi accorgo di due cose: 0) e’ stato compilato per usare Python2.5, 1) non trova un interprete Python esterno da usare.
La prima non mi stupisce, indica che Blender e’ bello aggiornato, mentre la seconda mi stupisce un po’, visto che Python ce l’ho bello installato… poi ci penso un attimo e mi rendo conto che 2.5 != 2.4, quindi tutto ok. Il programma parte comunque, visto che ha il motore Python interno, ma potrei avere problemi con script che estendono il core, percio’ provvedo tosto tosto all’installazione della nuova versione.
Tutto procede liscio, alla fine mi ritrovo le due versioni installate, c:\Python2.4 e c:\python2.5, e Blender, ma va!, dice che ha trovato un Python engine. Bene, chiudo Blender e aspetto di trovare un buon tutorial per partire.
Visto che mi rimane un po’ di tempo prima delle 14, ne approfitto per vedere cosa e’ cambiato nel mio sistema, e quindi provo a lanciare un paio dei programmi che ho scritto… e qui’ la prima piacevole sorpresa: finalmente hanno sostituito quelle orrende icone con il serpentello sorridente con qualcosa di piu’ bello, wow! Io da parte mia avevo gia’ provveduto a cio’ con un po’ di lavoro grafico.Qualche immagine per spiegarmi meglio.
Icone 2.4 (sorgente/binario)
Mie icone (sorgente/binario)
Icone 2.5 (sorgente/binario)
Direi che ora le icone sono guardabili, anche se le mie continuano a piacermi parecchio…
Comunque, venendo al sodo, ho provato ad eseguire alcuni miei script, quelli console-based hanno continuato a funzionare senza problemi, mentre quelli GUI-based (GTK e WX) hanno avuto bisogno della reinstallazione delle librerie per Python2.5
Per ora non ho ancora nessuna linea di codice che utilizzi le nuove features di Python, non appena effettuero’ qualche test anche su questo verrete prontamente aggiornati!Python rulez!
Alla prox
[tags]python, python2.5, icone[/tags]
Liste nascoste: IE ok
Dopo un po’ di lavoro sono riuscito a sistemare la visualizzazione con IE6, che ad essere onesti non aveva colpe: e’ bastato scrivere correttamente i tag relativi alle liste.
Ora pero’ mi chedo: cosa succede con gli altri browser? Hai per caso Safari, Konqueror o Opera per i vari OS? Mi lasci un commento con il risultato della prova?
Grazie!Alla prox
Liste nascoste: IE…
Ho avuto la malaugurata idea di visualizzare il mio blog con Internet Explorer 6 e 7. Non sono il tipo che si lascia andare ad espressioni come “Explorer fa schifo” o giù di li, pero’ un dubbio mi viene: e’ mai possibile che ogni volta che scrivo codice HTML/JavaScript un po’ più complesso di una semplice tabella ci siano delle differenze tra Firefox e IE?
E via di debug…Alla prox