Il quarto uomo – F. Schatzing – pos. 4996
[…] Invece le cose importanti devono essere due. Ognuno deve restare la cosa più importante per sé, solo così una relazione può funzionare, solo così ci può essere rispetto. Ma proprio per questo penso pure che l’insieme delle esperienze comuni sia l’intersezione dei nostri mondi personali. Uno deve essere felice da solo, altrimenti non può…
In un mix di fastidio, pessimismo e voltastomaco
C’è questa sorta di filo conduttore al quale sono appesi i pensieri di questa settimana, e l’argomento è lo stesso: le parole, il saperle usare, il sapersi esprimere. Il lavoro che svolgo mi mette a contatto continuamente le persone, loro mi chiamano, io le ascolto e cerco di risolvere i loro problemi. E una percentuale…
Infinite Jest – 55%
Inizialmente avevo pensato di scrivere qualcosa man mano procedevo con la lettura, poi però mi sono perso nei meandri di questa cosa immensa, e niente, mi limito a trascrivere le sottolineature fatte sul Kindle. È davvero una cosa im-men-sa. […] un uomo magro e giallognolo il cui sorriso fisso ha la precarietà delle cose impresse…
[Note] Così in terra, Davide Enia, p.169
È sorprendente l’insistenza con cui le donne domandano agli uomini cosa stiano pensando. La risposta, il più delle volte, è semplice, come elementare è il maschio: a nulla. A volte, si sta soltanto osservando una macchia su un muro. A volte, è l’ascolto di un formidabile assolo di chitarra elettrica ad assorbire tutta l’attenzione. Non…
[Note] Così in terra, Davide Enia, p.158
Il mare era liscio. In quell’acqua di velluto, mi sentivo protetto. «Guarda, il movimento non parte dal braccio, ma dal centro del corpo, così, vedi? Devi concentrati sul bacino, Nina… Perché ridi? Ho detto una sciocchezza?» «È la prima volta che mi chiami Nina.» E partì. E io la vidi, mentre nuotava sbagliando tutti i…
Back home (summer edition)
Anche questa estate si ripete il rito del trasferimento temporaneo “a casa”, ora che la famiglia allargata è in ferie. Quest’anno la cosa è un po’ più radicale, c’è da fare cat-sitting, e niente, le prossime due settimane le passo qui. La casa mi accoglie con una calda penombra. Alcune cose le ritrovo al loro…
[Note] Cimiteri – Storie di rimpianti e di follie, G. Marcenaro, p. 108
[…] E ancora una volta il sentiero si richiuse, divorato dall’ondata di piante in rigoglio. Sul monte Vaea c’era un cimitero per due, isolato dal mondo. «Pochi uomini abbandonano le isole quando le hanno conosciute; le palme fanno loro ombra e gli alisei li cullano fino alla morte.» Oggi la tomba di Stevenson è ancora…
[Note] Cimiteri – Storie di rimpianti e di follie, G. Marcenaro, p. 48
Il 10.8 del calendario gregoriano corrisponde al 10 agosto. Quel giorno si celebra il martirio di san Lorenzo. Nella notte piovono le Perseidi, le lacrime del cielo. I napoletani indigenti, morti il 10 agosto di ogni anno dal 1762 al 1890, finirono sotto una lastra di pietra vulcanica contrassegnata con 10.8. La lastra si apriva…
[Note] Cimiteri – Storie di rimpianti e di follie, G. Marcenaro, p. 33
[…] Novodevičij è l’enciclopedia russa da sfogliare. Mikhail Bulgakov sempre inseguito dai fantasmi del maestro e della sua Margherita. Anton Čechov sepolto accanto al papà, sotto un cippo che rassomiglia a una casetta, una microdacia sul modello di quelle in Crimea, illuminate da un sole malato. Nikolaij Gogol, certo di non essere riuscito a risvegliarne…