Tag: scite

  • Anche l’occhio vuole la sua parte

    Ovvero, breve considerazione sul font da impostare nel proprio editor di codice preferito.

    In seguito ad un post di qualche tempo fa, Koolinus mi consiglia di provare Consolas, font specifico per programmatori rilasciato da mamma Microsoft. E io lo faccio volentieri, considero il font una parte molto importante dell’argomento programmazione: davanti a questo benedetto schermo, sia per lavoro, sia per passione, ci si passa parecchio tempo, e quindi ben venga un aiuto da un font chiaro e leggibile.

    Gli shots che seguono li ho fatti su Windows XP applicando a SciTE, il mio editor del cuore, due font che già conosco, e cioè Droid Sans Mono e Monaco (quello che uso attualmente), e quello nuovo suggerito da Koolinus, Consolas.
    (cliccare sulle immagini per vedere lo screenshot fullsize).

    Droid Sans Mono 11pt (click per fullsize)

    Monaco 11pt (click per fullsize)

    Consolas 13pt (click per fullsize)

    A colpo d’occhio, Droid e Consolas si somigliano parecchio, interlinea e spaziature a parte.
    Aggiungendo Monaco al confronto, le differenze non sono evidentissime, trattandosi di font specifici per la programmazione, ma ci sono.

    Ecco le mie valutazioni.

    Droid Sans
    Geometricamente equilibrato, ha le graffe e i numeri abbastanza chiari. Da migliorare il punto e virgola. Pecca nello zero (non è barrato), e la l (elle minuscola) è troppo simile all’uno.

    Monaco
    Ben spaziato, presenta caratteri un pò differenti dallo standard. Ottimi i caratteri di punteggiatura, così come le graffe e i numeri. Zero barrato, uno non confondibile con elle minuscola.

    Consolas
    Caratteri piuttosto schiacciati. Per il resto valgono le considerazioni fatte per il Droid (al quale secondo me somiglia paurosamente), a meno di: zero barrato (buono), uno veramente troppo simile a elle minuscola (grave).

    Per me il risultato è chiaro, vince Monaco.
    Grazie comunque a Koolinus per il suggerimento ;)

    Alla prox

    [tags]font, monaco, consolas, droid, scite[/tags]

  • Il font Monaco su Linux

    Passerò per copione, ma se una cosa mi piace cerco di poterla replicare per me.

    La cosa che mi piace è Textmate, l’editor più cool per OSX, e l’obiettivo della replica è SciTE, il mio editor preferito.

    Il tema l’ho adattato, e come font usavo Droid.

    Usavo, perchè Google ha risposto alla mia domanda.

    Ecco come appare SciTE:

    scite_monaco

    Cool :)

    Alla prox

    [tags]ubuntu, linux, monaco, font, scite[/tags]

  • Twittare da SciTE

    Si, diciamo che mi sento abbastanza Twitter-addicted, e quindi perchè non perdere un pò del mio scarso tempo libero per mixare il servizio di microblogging con l’altro programma che mi trovo ad utilizzare più di frequente, e cioè SciTE?
    Detto, fatto! E ora spiego l’arcano.
    Come spiegato nel wiki delle API di Twitter, per inviare un aggiornamento di stato, come per altre operazioni, del resto, è sufficiente un client che gestisca gli URL, come il testualissimo e altrettanto diffuso curl.

    Esempio

    curl -u user:pass -d status="your message here" http://twitter.com/statuses/update.xml

    Ne più ne meno che una sessione HTTP autenticata verso il server, con il testo dello stato opportunamente codificato.

    Ok, SciTE ce l’ho, curl ce l’ho, l’account su Twitter pure: uniamo il tutto.

    Lanciamo SciTE, e dall’apposito menù apriamo il file denominato “User Options File”, che sull’HDD corrisponde allo .SciTEUser.properties nella propria homedir.
    Ci spostiamo alla fine del file, e aggiungiamo:


    twitter.user=MYUSER
    twitter.pass=MYPASS
    command.name.16.*=Tweet
    command.subsystem.16.*=0
    command.16.quiet.*=1
    command.16.*=curl -u $(twitter.user):$(twitter.pass) -d status="$(CurrentSelection)" http://twitter.com/statuses/update.xml

    Occhio all’ultima linea, potrebbe risultare a capo causa formattazione del post , va accodata alla linea precedente.

    Qualche spiegazione, anche tutto mi sembra piuttosto autoesplicativo…
    Le prime due righe contengono grosso modo la creazione/assegnamento di due variabili contenenti ripettivamente l’username e la password dell’account su Twitter.
    Le righe seguenti definiscono la creazione di una nuova entry nel menù Tools, e l’ultima, in particolare, contiene il comando da eseguere, e cioè l’invocazione che abbiamo visto più sopra, con in più l’assegnazione del testo di stato: a $(CurrentSelection) verrà sostituito il testo attualmente selezionato all’interno di SciTE.
    E il gioco è fatto.
    È evidente che il lavoro che ho fatto non è niente più di un buon esercizio di integrazione, ma ben vengano tutti quei piccoli hack che ci consentono di rendere i nostri strumenti di lavoro/hobby più versatili e funzionali!
    L’esercizio può essere esteso molto facilmente associando una combinazione di tasti all’esecuzione del comando, in modo da non dover allontanare le mani dalla tastiera, ed essendo basato sull’esecuzione di un comando esterno è applicabile a moltissimi altri editor, o comunque software che permettano l’esecuzione di un programma esterno.

    Alla prox

  • Approfondimento su SciTE

    Secondo appuntamento relativo a SciTE, non previsto inizialmente, ma necessario per descrivere come poter gestire al meglio API e keywords in un progetto che utilizza le EFL.
    Nel post precedente l’indicazione di quale file API utilizzare veniva fatta tramite il file .SciTEUser.properties , ma questo modo non mi sembra troppo “pulito”, infatti la necessità di caricare diversi file API potrebbe rendere meno chiaro il file di configurazione stesso; e ancora peggiore sarebbe l’impatto per le keywords (per ottenere l’highlight delle funzioni): il file cpp.properties conterrebbe così un lunghissimo elenco di funzioni, e chiarezza e leggibilità andrebbero a farsi benedire.
    Inoltre, cosa ben più grave, le modifiche ai file del pacchetto base (cpp.properties nel dettaglio, e SciTEGlobal.properties nel caso delle configurazioni di stile) potrebbero andare perse in caso di aggiornamenti di SciTE.
    E allora cosa si puo’ fare?
    Niente di piu’ semplice, utilizzare la capacità di SciTE di sovrascrivere le varie impostazioni dal basso verso l’alto, partendo dal file SciTE.properties fino ad arrivare al file SciTEGlobal.properties.
    Nel dettaglio, i files interessati sono i seguenti, in ordine di overriding:
    il file SciTE.properties (posizionato nella directory del file che si sta editando) sovrascrive il file SciTEDirectory.properties (posizionato o nella directory del file che si sta editando oppure nella directory superiore), che sovrascrive il file .SciTEUser.properties (posizionato nella propria homedir), che sovrascrive il file SciTEGlobal.properties (in Ubuntu presente nella directory /usr/share/scite).
    E’ chiara la possibilità di realizzare un sistema che permette, tramite i file SciTE.properties oppure SciTEDirectory.properties, di caricare i file API e l’elenco di keywords relativi alla EFL che si usa realmente.

    Happy coding e alla prox

  • SciTE, l’editor definitivo?

    Sono riuscito a trovare la pace dei sensi del programmatore, ovvero l’editor definitivo?
    In realtà penso di no, però dopo quest’ultimo periodo di test è garantito il fatto che Scite abbia guadagnato un sacco di punti!
    Non sono proprio alla prima esperienza con Scite, ma il precedente incontro (circa un anno addietro) non ha portato a niente di interessante. E ora cosa è cambiato??
    Premessa
    Gli editor che uso maggiormente sono EditPlus sotto Windows, mentre per Linux sono un appassionato fans di (g)vim e gedit. Il fattore scatenante che mi ha portato alla ricerca di qualcosa di completamente diverso, citando i Monty Python, è stata la scoperta del supporto ai temi, disponibile sia per gvim che per gedit, ma non per EditPlus: ho scoperto di prediligere i temi cosidetti “dark”, li trovo meno stancanti per gli occhi.
    Il fatto di non poter disporre di un medesimo supporto visuale in Windows mi ha disturbato un pò (lo so che gvim c’è anche per Windows, e che anche gedit stesso può essere compilato per win32, ma a volte sono proprio pigro…), e la visione di diversi screenshot e screencast di Textmate (veramente figo!), mi ha spronato alla ricerca di qualcosa di nuovo e possibilmente unificato in modo da limitare i capogiri passando da un sistema all’altro.
    E come avrete capito in Scite ho trovato quello che cercavo.
    Le possibilità di personalizzazione si spingono veramente in dettaglio e permettono un controllo pressochè totale dell’editor, anche per ciò che riguarda l’aspetto estetico.

    Ecco di seguito un paio di screenshot, uno per Windows e uno per Linux, in modo da evidenziare l’aspetto molto simile:

    (altro…)