[Più che un post è un post-it, ci segno sopra un paio di cose da ricordare]
* Chrome Shift+Ctrl+T -> riapre l’ultimo tab chiuso, nella medesima posizione
* Esplora Risorse (Windows 7 di sicuro, Vista non so) Shift+R-Click in una cartella -> nel menù pop-up appare la entry per aprire una console nella directory relativa al R-Click
Evernote, strumento che permette di archiviare note di vario tipo, mi piace sempre più. Uso la versione desktop nei miei PC, mentre nello smartphone ho installato l’app Android, e ho tutto, sincronizzato, a portata di mano. La segnalazione di oggi è relativa ai case study che vengono pubblicati nel blog di Evernote, esempi dai quali si possono prendere spunti per modi d’uso. C’è il vignettista, l’avvocato, la caporedattrice, e così via. Li trovo esempi interessanti.
Dopo 18 anni di sistemi operativi *NIX, il prossimo portatile che compro lo tengo con Seven. Alla fine uno (io) si rende conto che non usa un sistema operativo, ma usa delle applicazioni. Fortuna vuole che quelle che uso io sono multipiattaforma. E quindi basta seghe e perdite di tempo. K.I.S.S.
Notizia interessante da OssBlog riguardante l’approccio di Microsoft verso il mondo opensource. L’articolo propone una intervista a Garrett Serack, il leader del progetto Coapp, progetti il cui scopo è quello di integrare al meglio i software opensource all’interno dei sistemi Windows per garantirne una corretta usabilità.
Dall’intervista:
“Faccio il lavoro più bello del mondo”. In sostanza, lo zio Bill lo paga per fare in modo che i validissimi software open source richiesti dalle aziende non sia appannaggio solo dei sistemi Linux. Detto che non lo sono, è sicuramente più semplice installarli dall’Ubuntu Software Center (tanto per dirne uno) direttamente dentro la nostra linux box che non farli funzionare su Windows
E ancora:
Coapp nasce così, per portare tutto l’open source possibile alla gente che vuole usarlo su Windows. Microsoft non vuole ignorare gli sviluppatori opensource, cosa che ha fatto in passato, ora vogliamo che si sentano a casa quando lavorano su un pc con Windows. Possiamo collaborare, non c’è alcun motivo per non lavorare insieme. L’obiettivo è fare prodotti migliori. Microsoft si è svegliata da sei anni a questa parte, imparando molto dalla comunità open source.
L’intervista è interessante, così come questo nuovo accostarsi di Microsoft al mondo opensource. Non solo entrambe le parti ne hanno da guadagnare, ma anche gli utenti finali.
Spesso mi capita di dover stampare documenti in formato PDF, e piuttosto che optare per installazioni più o meno legali di pacchetti Adobe, in passato scelsi una soluzione gratuita, PDF Creator. Sono stato molto contento di questo programma, semplice nell’uso quotidiano, ma dotato di quella giusta flessibilità che permette un tuning ad-hoc e produzioni di documenti un pò particolari. Sono stato contento almeno fino all’ultima installazione, fatta ex-novo sul nuovo PC: spesso i file PDF non venivano generati, ed ero costretto ad aprire e chiudere il programma più volte prima di ottenere il benedetto file. Stanco del disagio, ho fatto una breve ricerca in rete, ed ho trovato questo programma, Bullzip PDF Printer. Leggero, stampa senza intoppi, con otto tab di opzioni per le customizzazioni più spinte, ma perfettamente funzionante con le impostazioni di default. Una valida alternativa, senza dubbio.
Alla prox
[tags]pdfcreator, pdf, bullzip, pdf printer[/tags]
Ho colto l’occasione dell’arrivo del nuovo PC in ufficio per un poco di sano benchmarking dei vari browser disponibili sulla piazza. In particolare sono andato a testare le performance del motore Javascript, componente direi fondamentale dei vari siti che navigo quotidianamente. Ho usato due tools online legati al test del codice Javascript, il SunSpider Benchmark e il Kane JSBenchmark. Ho volutamente tralasciato il test sulla velocità di avvio dei browser, così come l’occupazione della RAM, perchè trovo più utile la velocità di esecuzione di una pagina piuttosto che il tempo necessario a far partire il programma. Le piattaforme testate sono in realtà due: Windows XP SP3 sul PC dell’ufficio, in esecuzione su un processore Intel i3-530 a 2.4GHZ con 2GB di RAM, e Ubuntu 9.10 sul mio laptop, in esecuzione su un processore Intel T3200 a 2GHz con 3GB di RAM. I browser testati sono: in XP, Chrome 4.1.249.1036, Firefox 3.6.2, Opera 10.51b3315, Internet Explorer 8.0.6001.18702; in Ubuntu, Chrome 5.0.307.11, Firefox 3.5.8, Opera 10.00beta4402, Epiphany 2.28.0 [con motore Webkit, e quindi assimilabile ad un Safari, ad esempio].
I test sono realizzati monitorando l’esecuzione di diversi algoritmi, e valutati o attribuendo un punteggio alle performance [Kane] oppure misurando i tempi di esecuzione [SunSpider].
Ecco i grafici riassuntivi. Nota1: per il Kane, un valore alto indica prestazioni migliori, mentre per il SunSpider viceversa. Nota2: cliccare sulle singole immagini per vederle ingrandite.
Kane JSBenchmark – Windows Kane JSBenchmark – Linux SunSpider Benchmark – Windows SunSpider Benchmark – Linux
E’ chiaro che il confronto numerico Windows/Linux non è possibile, girando i due sistemi su due macchine differenti; il confronto può essere fatto in modo percentuale, al limite.
Qualche conclusione. Opera: l’ultima versione è veramente veloce, sia rispetto agli altri browser, sia rispetto alla versione 10.00; Explorer: incredibilmente lento, mi aspettavo un risultato migliore; Firefox: si comporta mediamente bene; Epiphany: da considerare, visti i risultati;
Io, a prescindere dai risultati, uso Chrome su entrambi i sistemi.
Un tip al volo, ci ho sbattuto la testa per un pò, ora ho risolto.
Problema. Il menù Start di Windows XP al lavoro non faceva nulla al right-click su un qualsiasi elemento, impedendo ad esempio di creare un collegamento di un programma sul desktop.
Soluzione. Right-click sulla TaskBar, “Proprietà”, tab “Menù di avvio”, “Personalizza”, tab “Avanzate”, gruppo “Elementi del menù di avvio”, selezionare il check-box “Attiva trascinamento della selezione”.
Facile, veloce ed efficace, grazie e Lifehacker per il tip! Aprire Explorer (una cartella qualsiasi va bene), andare sul menu’ “Strumenti” -> “Opzioni cartella” e andare sul tab “Visualizzazione”: nel frame “Impostazioni avanzate” deselezionate il checkbox “Cerca automaticamente cartelle e stampanti di rete”. Cliccate su Ok e gustate la differenza!
Dopo aver mosso i primi passi con Maya e 3D Studio, mi e’ tornata la voglia di perdere un po’ di tempo con la grafica 3D. Essendo il mio tempo libero gia’ ridotto agli sgoccioli, ho preferito lasciare da parte affannose ricerche su Astalavista e eterni download con Emule per utilizzare qualche strumento piu’ open/free, e la mia scelta non poteva che cascare su Blender. Comunque questo non e’ un post su Blender, magari ne faro’ uno se i miei esperimenti porteranno a qualcosa di buono, percio’ passo a Python. Ho scaricato l’ultima release di Blender, la 2.44, l’installer per Windows (per ora ci smanetto al lavoro nella pausa pranzo, e qui ho Xp), poi l’ho installato ed eseguito; il programma apre una finestra a console, dove finiscono i vari messaggi di esecuzione, e leggendo le varie righe mi accorgo di due cose: 0) e’ stato compilato per usare Python2.5, 1) non trova un interprete Python esterno da usare. La prima non mi stupisce, indica che Blender e’ bello aggiornato, mentre la seconda mi stupisce un po’, visto che Python ce l’ho bello installato… poi ci penso un attimo e mi rendo conto che 2.5 != 2.4, quindi tutto ok. Il programma parte comunque, visto che ha il motore Python interno, ma potrei avere problemi con script che estendono il core, percio’ provvedo tosto tosto all’installazione della nuova versione. Tutto procede liscio, alla fine mi ritrovo le due versioni installate, c:\Python2.4 e c:\python2.5, e Blender, ma va!, dice che ha trovato un Python engine. Bene, chiudo Blender e aspetto di trovare un buon tutorial per partire. Visto che mi rimane un po’ di tempo prima delle 14, ne approfitto per vedere cosa e’ cambiato nel mio sistema, e quindi provo a lanciare un paio dei programmi che ho scritto… e qui’ la prima piacevole sorpresa: finalmente hanno sostituito quelle orrende icone con il serpentello sorridente con qualcosa di piu’ bello, wow! Io da parte mia avevo gia’ provveduto a cio’ con un po’ di lavoro grafico.
Qualche immagine per spiegarmi meglio.
Icone 2.4 (sorgente/binario)
Mie icone (sorgente/binario)
Icone 2.5 (sorgente/binario)
Direi che ora le icone sono guardabili, anche se le mie continuano a piacermi parecchio… Comunque, venendo al sodo, ho provato ad eseguire alcuni miei script, quelli console-based hanno continuato a funzionare senza problemi, mentre quelli GUI-based (GTK e WX) hanno avuto bisogno della reinstallazione delle librerie per Python2.5 Per ora non ho ancora nessuna linea di codice che utilizzi le nuove features di Python, non appena effettuero’ qualche test anche su questo verrete prontamente aggiornati!
Python rulez!
Alla prox
[tags]python, python2.5, icone[/tags]
Ciao, curiosamente anche questo blog utilizza i cookie. Per me puoi andare avanti tranquillo, diversamente ciao.Magno tranquillo.La spiega.